Mi ricordo che alitavamo sulla punta degli aeroplanini di carta prima di lanciarli, ma non mi ricordo perché lo facevamo…
Mese: ottobre 2016
Mi ricordo che in collegio non era ora di cena se prima non si passava attraverso il quotidiano episodio di Happy Days.
Mi ricordo la scia lasciata nell’aria dalle caldarroste e il senso di incongruenza con il mio autunno riluttante, stagione ancora troppo tiepida per coincidere con quel profumo.
Mi ricordo quando a scuola si celebrava questo giorno con il racconto delle navi di Colombo che avvistavano la terra credendo di arrivare nelle favolose Indie. Mi ricordo di aver sempre pensato che Colombo fosse un cretino.
Mi ricordo tutti i giorni come oggi, perché mia madre mi raccontava sempre la stessa storia, e lo faceva con il tono solenne e “grave” con cui si racconta un’avventura in terre e tempi lontani, anche se si trattava semplicemente di me che facevo ingresso nel mondo.
Mi ricordo di nonno E., burbero e autoritario, ma alla fine ironico e imprevedibile. Si fidava di me per le cose importanti e per anni non ho mancato a un solo appuntamento pomeridiano con l’ispettore Derrick in sua compagnia.
Mi ricordo di nonna L., che mi insegnava a scrivere, a disegnare e a sferruzzare, e mi regalava libri che contenevano tutte le risposte a ogni mia possibile domanda.
Mi ricordo di nonna F., che se non ci vedeva mangiare tutto quello che aveva preparato non si metteva l’anima in pace, e che risolveva tutta la Settimana Enigmistica e tutti i quiz della televisione.
Mi ricordo di nonno G., che per una vita ha preso un treno alle cinque del mattino e dalla fabbrica ci portava i panetti per fare il latte di mandorle.
Mi ricordo di aver avuto la fortuna di una lunga infanzia accompagnata da tutti e quattro i nonni, e di aver spesso considerato i benefici della loro dolcezza così temperata rispetto a quando dovevano essere stati solo “genitori”.